La storia della gastronomia brasiliana, come quella del popolo, riflette il miscuglio culturale di indio africani ed europei dei secoli passati. Dagli indio arrivano tutti quei prodotti che la terra può offrire, mais, manioca, caju e il frutto brasiliano il cui nocciolo tostato è conosciuto come anacardo.  Gli indio hanno introdotto l’uso della farina di manioca e di tapioca come i mingaiu, cioè preparati di polenta dolce e salata che fanno parte delle abitudini culinarie del Brasile. Dagli africani deriva l’abitudine dell’olio di palma, dei fagioli e la passione dei prodotti a base di frutti di mare. Dagli europei, soprattutto dai portoghesi, è nata l’abitudine di mangiare la carne di manzo, di montone, di maiale e capra.. Inoltre grande base della tradizione culinaria brasiliana è la cultura baiana con le delizie gli acarajè, polpettine di fagioli e gamberi, fritti nell’olio di palma, mentre il vatapà, con gamberi spezie, farina di mais, il caruru  piatto a base di verdure gamberi arachidi e castagne.
Ringraziamo per l’articolo il portale Brasile.it