Oggi non si igienizzano e sanificano solo gli interni degli immobili ma ci si preoccupa anche delle aree esterne. Purtroppo, il virus si è rilevato più insidioso e virulento di quanto si potesse pensare. Pare che resista anche sulle superfici esterne e nell’aria. Da qui nasce la necessità di attuare e pianificare adeguate operazioni di sanificazione e disinfezione a Milano anche per le aree esterne.

L’importanza dell’igienizzazione delle aree esterne

È vero che il virus e altri batteri nell’aria e negli spazi aperti sono meno presenti e si dissolvono prima, ma il rischio resta ugualmente. Vista l’alta mortalità del virus, non è permesso sottovalutare nemmeno questo aspetto. Soprattutto le aree aperte al pubblico come possono essere i giardini pubblici possono nascondere diverse insidie.  Lo stesso vale per marciapiedi, strade, panchine, pensile dell’autobus e via dicendo che devono essere sanificare per mettere un freno all’epidemia.

Pulire no vuol dire sanificare

Anche prima c’erano degli operatori che si occupavano di pulire le zone pubbliche ma oggi è diventate urgenti operazioni di sanificazione e disinfezione a Milano che utilizzino dei prodotti specifici per azzerare la carica batterica. Infatti, la pulizia normale non è sufficiente ma bisogna utilizzare mezzi più specifici. Ci vogliono elementi chimici come alcol etilico, candeggina e anche ozono.

I migliori prodotti per la sanificazione

La candeggina sono perfette per zone esterne come strade. Per tutto il resto può esser utilizzato l’ozono che viene vaporizzato con uno strumento come l’aerosol. Il fumo prodotto va quindi poi passato su ogni genere di superficie come scivoli per bambini, carrelli per la spesa, maniglie di porte, pulsantiera di citofoni e ascensori. Inoltre, l’ozono è preferibile perché rispetto agli altri due prodotti ha il vantaggio di esser biocompatibile e non inquinare.

Le operazioni di sanificazione e disinfezione a Milano sono indispensabili per poter ripartire e riaprire in sicurezza e tornare pianino alla normalità, sebbene è sempre più chiaro che bisognerà convivere con il virus fino a quando non verrà rilasciato una adeguata terapia come il vaccino.

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